Che informazioni ho assorbito da piccolo?
Ricordiamo la metafora condivisa in uno dei blog precedenti: “siamo un foglio bianco con bordi particolari, che segnano le nostre predisposizioni, sul quale siamo noi in prima persona a scrivere in base alle nostre esperienze di vita”. In un modo o nell’altro, saremo sempre legati e riconoscenti a chi ci messo al modo, ma questo legame è frutto di un cervello non ancora del tutto sviluppato, che ci porta ad essere fortemente influenzabili.
Fino ai 10 anni, la maggior parte delle cose che ci vengono dette, raccontate, o le emozioni che proviamo in relazione a determinate esperienze per noi corrispondono così come sono alla realtà. Prendiamo tutto per vero, senza beneficio di dubbi. Come quella volta che la maestra ci ha detto che non siamo bravi, o qualcuno ci ha detto che siamo “bambini timidi”. Ci crediamo e questa “verità” comincia a far parte di noi. Per natura cresciamo per vivere nella società, dunque tendiamo ad adattarci a ciò che ci dice chi più grande o ha più autorità di noi.
Metafora: come il camaleonte cambia colore in base all’ambiente circostante, l’essere umano tende a cambiare temporaneamente o permanentemente alcuni tratti di sè per omologarsi con la società.
Chi è la mia famiglia?
Premessa importante per rispondere a questa domanda: non andremo a criticare, bensì analizzare carattere e comportamenti di altri esseri umani che a loro volta sono stati influenzati. Non c’è giudizio, solo analisi.
Prendi due fogli di carta, uno per ogni genitore, e inizia ad elencare le loro caratteristiche, sia positive che negative. Come accennato, da bambini non abbiamo il senso e la misura del giudizio, non riconosciamo il bene o il male finché non ci viene insegnato. Di conseguenza, rielaboriamo l’ambiente a modo nostro.
Mentre analizzi il carattere dei tuoi genitori, pensa anche a come una caratteristica positiva potrebbe avere un impatto negativo su di te. Ad esempio, una madre iper-organizzata potrebbe non rappresentare una qualità positiva per i figli; magari potrebbero subentrare pensieri di negazione, come “non sarò mai al suo livello” che porterebbero a trasformare una caratteristica apparentemente buona in demoralizzazione, demotivazione, denigrazione delle proprie capacità.
Metafora: come in fotografia, il sole può bruciare l’immagine o rendere la foto perfetta.
Quali modi di dire/frasi ho sentito spesso?
Oltre a focalizzarsi sul carattere delle persone che ci hanno cresciuto, è importante anche riconoscere i modi di dire, le credenze e le cose date per scontato nella propria famiglia. Molte di queste sono norme o regole positive, come pulire dopo aver sporcato, ringraziare o rispettare gli spazi dell’altro. Altre invece possono essere fortemente negative. Il problema dei modi di dire è che spesso li consideriamo veri a prescindere e rimangono parte del nostro dizionario e subconscio finchè non capiamo che sono sbagliati per noi.
Un esempio potrebbe essere: “ci si riposa quando si è morti”. Lo si può dire anche scherzosamente, ma ci farà sempre sentire in colpa se non arriviamo sfiniti alla fine di un lavoro. “Fidarsi è bene non fidarsi è meglio” ci porta sempre ad avere diffidenza verso le persone. “Stai solo facendo il tuo dovere” toglie tutta Ia gioia che si può provare nel aver raggiunto un risultato.
METAFORA: i modi dire sono come le publicità e le etichette che diamo per scontato, ma che hanno un impatto se le sentiamo/vediamo ripetutamente.
Come vive la tua famiglia le tue scelte?
Le scelte, in particolare quelle post-diploma e nello specifico in Italia, sono sentite e “vissute” da tutta la famiglia. Ognuno desidera dare il proprio parere e aiuto, mettendo sul tavolo la propria esperienza. Invece, ricordiamo che ognuno vive le decisioni in modo diverso. Chi le vive con ansia, chi le collega ad opportunità e chi semplicemente non ci dà peso. L’esperienza altrui può influenzarti.
Quando in passato dovevi prendere una decisione, come ha reagito la tua famiglia? Si sono sostituiti a te? Ti hanno dato suggerimenti? Ti hanno trasmesso ansia o serenità? Nello specifico che percezione hanno di te e del tuo carattere? Se ti vedono come una persona sicura e responsabile, potrebbero lasciarti carta bianca. Invece se ai loro occhi ti considerano ancora irresponsabile, tenderanno ad intromettersi.
METAFORA: sei in un luogo rumoroso e c’è baccano. Puoi scegliere: vuoi sentire rumore o indossare delle cuffie e decidere tu cosa ascoltare? La metafora vuole dire che noi tutti possiamo scegliere a cosa dare ascolto e cosa no.