Cosa sono e come mi sono di aiuto?
Gli obiettivi sono delle mete che vogliamo raggiungere. Possono essere inerenti a dei numeri (esempio, raggiungere certi voti) ma anche a degli stati d’animo (esempio, sentirsi realizzati). In particolare quest’ultimi, più dei numeri, possono aiutare a mantenere alta la motivazione. Aggiungere il lato emotivo ad un obiettivo può rivelarsi una tecnica vincente.
Scomporre obiettivi grandi in obiettivi più piccoli è una tattica eccellente per sapere cosa fare giorno per giorno nell’ottica di raggiungere il grande traguardo.
Essendo costantemente tentati da mille distrazioni, è facile trovarsi coinvolti in molte attività ma non eseguirle al meglio neppure una. Un obiettivo funge da filtro e aiuta a rimanere focalizzati su ciò che veramente conta.
Ecco una metafora perfetta per esprimere questo concetto: come un cannocchiale, questo vedo l’obiettivo finale ma il resto è nero.
Come creare dei buoni obiettivi SMART, PPP
Non tutti gli obiettivi sono uguali. Se un obiettivo è formulato male, può causare solo frustrazione, rabbia e insoddisfazione. Ci sono due acronimi da tenere in mente quando identifichiamo e fissiamo un obiettivo.
– PPP
- P – l’obiettivo deve essere personale
- P – l’obiettivo deve essere declinato in maniera positiva. Ad esempio, invece di dire “non voglio procrastinare”, considera di dire “voglio aumentare la mia produttività”
- P – l’obiettivo deve essere considerato “possibile” dal nostro cervello. Fissare un obiettivo che sappiamo nel profondo essere irrealizzabile (se almeno non per sempre, ma nel range di tempo che decidiamo) non dobbiamo neanche prenderlo in considerazione
– SMART
- S – l’obiettivo deve essere specifico, altrimenti non avrà funzione filtrante e non potrà essere prioritizzato
- M – l’obiettivo deve essere misurabile, idealmente secondo una scala, così da poter tenere traccia dei progressi e dell’avvicinamento al suo raggiungimento
- A – l’obiettivo deve essere raggiungibile, altrimenti sarà irrealizzabile e il fallimento potrebbe comportare demotivazione
- R – l’obiettivo deve essere reale, concreto, tangibile
- T – l’obiettivo deve essere determinato nel tempo, dunque definire entro quando lo si vuole raggiungere
Self-coaching i 4 step per essere un passo più vicino ai tuoi obiettivi (GROW)
Spesso nel coaching si usa il modello GROW (goal, realtà, opzioni, azioni) per aiutare le persone a essere un passo più vicini ai loro obiettivi. Per ogni sezione ci sono delle domande che aiutano a riflettere e progredire. Prendi pure carta e penna o apri un documento di testo sul computer e iniziamo!
G = ti accorgerai se hai davvero la motivazione nel raggiungere l’obiettivo o se questo non ti appartiene ma lo stai raggiungendo per motivazioni non legate a te (l’hai preso in prestito dai tuoi genitori? Amici? Dalla società?)
- Cosa è importante per te di questo obiettivo?
- Come farai a sapere di averlo raggiunto?
- Che cambiamenti porterà alla tua vita quest’obiettivo?
- Come potrai misurare i progressi?
R = riconoscerai a che punto ti trovi, quali sono le risorse e gli ostacoli.
- Dove ti trovi su una scala da 1 a 10, dove 10 è il raggiungimento dell’obiettivo?
- Di quali risorse hai bisogno?
- Cosa, come e chi ti sta ostacolando?
- Quando pensi di aver già superato delle difficoltà simili?
O = consideri in maniera creativa una lista di step.
- Cosa puoi fare per essere un passo più vicino all’obiettivo?
- Cosa puoi fare per uscire dalla tua zona di comfort che potrebbe aiutarti a raggiungere l’obiettivo?
- Cosa ti consiglierebbe di fare un amico?
W = selezionerai su quali step vuoi focalizzarti.
- Quali 3 azioni farai questa settimana?
- Come supererai dei possibili ostacoli?
- Qual è il tuo livello di motivazione attuale?
Rispondendo a tutte queste domande avrai un action plan di 2/3 step che, una volta completati, ti porteranno un passo più vicino al tuo obiettivo.
Obiettivi – Una nuova visione di obiettivi – OKR
OKR è l’acronimo di “objectives & key results”, obiettivi e risultati chiave. È un metodo che viene usato per stabilire e monitorare gli obiettivi. Si basa sul concetto che per ogni obiettivo ci sono dei risultati chiave che serve raggiungere e che ci aiuteranno a capire se siamo sulla giusta strada.
Seguire gli step menzionati in precedenza permette di creare un buon obiettivo iniziale.
Facciamo un esempio:
- L’obiettivo è essere rappresentante di istituto.
- Ora bisogna chiedersi quali sono i risultati chiave che bisogna raggiungere per realizzare l’obiettivo: questi potrebbero essere sviluppare un programma di proposte e farsi conoscere tra le classi avere un ruolo attivo nella comunità scolastica.
- Per renderli ancora più efficaci, bisognerebbe specificare dei numeri/date: programma di proposte che risolve i 3 problemi principali degli studenti, farsi conoscere dal 70% della suola.
- Per ognuno di questi risultati, ci devono essere dei task/to do specifici da fare. Ad esempio, fare brainstorming, creare un questionario per capire i problemi degli studenti, preparare dei poster per la promozione della lista di candidati, ecc.